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Il pittore Giovanni Stradano alla SS. Annunziata di Firenze
Giovanni Stradano (1523 - 1605) All’Annunziata.
Jan van der
Straet, detto Stradano anche Della Strada. Pittore, nato a Bruges nel 1523, morto a
Firenze nel 1605. Allievo di suo padre, di M. Franck e, ad Anversa, di
P. Aertsen. Fu iscritto maestro a Anversa nel 1545. Nel venire in Italia
si fermò qualche mese a Lione, lavorando presso C. De La Haye. Dopo un
soggiorno a Venezia, si fissò a Firenze, stringendo amicizia col Vasari.
Disegnò i cartoni per arazzi che furono eseguiti nelle fabbriche ducali del
fiammingo Van der Roost. Parecchie di queste composizioni furono incise da
incisori di Anversa e di Liegi. Col Vasari dipinse nel palazzo ducale: eseguì
per la chiesa della SS. Annunziata una Crocifissione. Stabilitosi a Roma
nel 1559, vi studiò Raffaello, e lavorò con Daniele da Volterra e Salviati al
Belvedere. Poi ritornò a Firenze; infine sarebbe stato chiamato a Napoli da don
Giovanni d’Austria. I suoi dipinti sono rari. Gli sono stati attribuiti dei
quadri nei musei di Bruges, Firenze e Vienna, disegni a stampa ad Amsterdam
(Gabinetto delle Stampe), Harem (Museo Teyler), Vienna (Albertina).
La
crocifissione (1569). Il grande dipinto
s’impone non tanto per le misure considerevoli, ma per un certo realismo e per
il timbro stilistico d’oltralpe, distante per gusto e sensibilità dalla
nostra concezione e rappresentazione del
‘sacro’. Per esempio lo Stradano ammassa torme di gente tra la Croce e la
città con evidente significato sociale e poi espone ai piedi di essa il dramma
senza speranza in una umanità incatenata al male: la bestia vorace spalanca
le fauci sulle ossa umane già spolpate. E poi sgherri che raccolgono recipienti
vuoti, cavalli e cavalieri a sorvegliare i contorcimenti del ladrone disperato,
mentre il Cristo dialoga con la speranza del buon ladrone. La firma dell’autore
è in vista: Ioannes Stratensis Flandrus pictor faciebat MDLXIX (Giovanni
Stradano fiammingo eseguiva nel 1569).
La tomba
del pittore (1606). Situata sul pilastro
che divide la cappella del Sacramento da quella di S. Barbara, patronato degli
artigiani fiamminghi, è sormontata dal busto dell’artista con cornice
marmorea e la scritta:Iohannes Stradanus Flanders Brug[ensis] pictor. Nella
cartella sotto il monumento è inciso: ioanni Stradano Belgae brugensi
pictori clarissimo in hac aede quiescenti Scipio filius imaginem ad vivum
expressam moerens benemerenti p[osuit] MDCVI. Vixit annos LXXXII obiit IV nonas
novem. MDCV (Giovanni Stradano belga pittore di Bruges famosissimo riposa nel
monumento che il figlio Scipione, dolente ma riconoscente nell’immagine
riprodotta dal vivo, qui pose nel 1605. Visse 82 anni e morì il 2 novembre
1605).
Il Medaglione
sopra la cornice. Al vertice della
cornice del busto si trova un medaglione di marmo. Vi è inciso il profilo di un
Cristo secondo la tradizione iconografica: capelli alla nazarena, baffi e barba.
All’altezza del volto si trova una scritta per ora illeggibile ma che forse
presenta l’identità del ritratto (Gesù, il Salvatore?). La
singolarità del Cristo del medaglione si ripete in una medaglia fiorentina del
1592 studiata dallo storico e numismatico Servo di Maria p. Costantino M.
Battini († 26 maggio 1832). Il titolo dello studio è Illustrazione di una
medaglia medicea in argento rappresentante la SS. Annunziata di Firenze. Nel
retto
di essa il Cristo inciso somiglia molto a quello del medaglione sopra la tomba
dello Stradano. La scritta che gira in piano propone la frase evangelica: Ego
sum via, veritas et vita. Sul verso della medaglia l’iconografia dell’affresco
dell’Annunziata intera viene riportata con la scritta: Et Verbum Dei factum
est.
La medaglia d’argento e il medaglione della
tomba - la prima è del 1592 e la seconda del 1606 - presentano una netta
dipendenza di date, e proprio il fatto che gli anni siano vicini ci può far
pensare che lo stesso Stradano abbia presentato agli artefici il modello della
medaglia argentea con il ritratto di Cristo Gesù.
Eugenio M. Casalini
Dal periodico
bimestrale La SS. Annunziata, XXVI, n. 3, maggio-giugno 2006
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