La SS. Annunziata di Firenze
GLI INIZI DELLA PARROCCHIA DELLA SS. ANNUNZIATA
La
parrocchia della SS. Annunziata agli iniziL'area
del territorio sul quale si svolge la cura
d'anime, dal 1785 ad oggi [1986], non è stata né ampliata, né diminuita. È cambiata
invece, nel corso dei 200 anni, la toponomastica,
perché nuove strade sono state aperte e denominazioni aggiornate. All'inizio
troviamo, le vie: S. Sebastiano (o Bastiano), Nuova, Alfani, Cafaggiolo, Rosajo,
Colonna, Laura, Crocetta, Mandorlo, Lungo le mura, Pinti,Orbatello, Pergola.
Cent'anni dopo, nel 1885, ci sono diverse novità, via: della Sapienza, Capponi,
Micheli, Nuova, Alfani, Colonna, Laura, Mandorlo, Principe Amedeo, Principe
Eugenio, Pinti, Pergola. Nella topografia,
in calce, leggiamo i nomi attuali e ne descriviamo l'evoluzione.
Via
GINO CAPPONI: in tempi antichi via dell'orto dei Servi, prese poi
nome dell'Oratorio d'angolo,allorché la famiglia Pucci, nel 1606 lo restaurò
ampiamente. E si chiamò via S. Sebastiano fino all'indomani della
morte (3 febbraio 1876) dello scrittore e statista fiorentino, che nel suo palazzo, n°
6303, visse a lungo e morì.
Via
della PERGOLA: nome suggerito da un grande pergolato d'uva. Un tratto di questa
strada, porta ancora scritto già via dell'Orbatello che
fronteggiava l'ospizio per ragazze madri, puerpere vedove o abbandonate,
esistito dal 1372 a circa il 1830. Nell'edificio hanno ora sede, cliniche
universitarie e facoltà di lettere e filosofia.
Via
BORGO PINTI: la qualifica di borgo ne indica la densità di
popolazione e l'antichità (esisteva già fuori delle mura nel sec. XI).Sembra
debba il nome al convento delle pentite o penitenti della zona.
Piazza MASSIMO D'AZEGLIO: venne tracciata
espropriando per pubblica utilità campi della mattonaia, e con
deliberazione 30.1.1866 fu intitolata all'insigne scrittore e statista
piemontese.Solo i numeri 34 - 45 appartengono alla parrocchia della SS.
Annunziata.
Via
VITTORIO ALFIERI: costituita dalla lottizzazione, la Giunta Comunale la dedicava
il 25.1.1868 al noto poeta, anch'esso piemontese, deceduto a Firenze nel 1803.
Piazzale
DONATELLO; per pochi anni già viale principe Eugenio e prima ancora
via lungo le mura si attribuì al famosissimo scultore nel 1870 su
insistenza di cittadini. Sono di questa parrocchia le abitazioni numero l - 12.
Viale
GIACOMO MATTEOTTI: già via lungo le mura. Quando Firenze divenne
capitale d'Italia (1865-71) fu abbattuto il 4° cerchio di mura originando ampie
strade, intitolate a membri di Casa Savoia o illustri piemontesi. Così il
13.3.1869 si deliberò di chiamare questo viale Principe Amedeo. Dopo la caduta
del fascismo (ci risulterebbe verso il 1948) è stato intitolato alla memoria
del deputato socialista ucciso nel 1924.Solo i numeri civici 1 - 5 ci
appartengono.
Via
MICHELI: costeggia il giardino dei semplicidi cui il valente
scienziato PIER ANTONIO fu illustre direttore. Quindi la strada che fu aperta
nel1866, venne intitolata a lui; a noi appartiene fino all'altezza di via
Cherubini. Venne allora ad abitarvi una sola famiglia di dieci persone. Da
notare, che nonostante l'ingresso del palazzo sei-centesco Velluti Zati di S.
Clemente, e l'ingresso alla Facoltà di architettura, oggi, siano da quel lato,
in origine l'entrata e il numero civico erano al 6290 di via S. Sebastiano.
Via
GIUSEPPE GIUSTI: la delibera dell'I 1.4. 1894 volle dare un riconoscimento al
poeta che era deceduto nel vicino palazzo Capponi. Si chiamò già via del
mandorlo perché negli orti del vicinato prevaleva questa pianta
fruttifera.
Via
LAURA: si chiamò Laurenziana, diminuito in Laura per un villino che vi fece
costruire Lorenzo de' Medici (m. 1492). Ma la località divenne ancor più
famosa nel 1511 per il grandioso monastero di S. Maria del Crocifisso, detto
Crocetta per la piccola croce rossa di stoffa che le Suore portavano
sul petto. E fino a che il Monastero non fu requisito, ristrutturato, demolito,
con tal diminutivo si chiamò tutta o in parte la strada, le vicinanze e il
grosso palazzo in angolo di via della Colonna. Nel 1863 con l'entrata in vigore
della numerazione civica, si aggiornò la toponomastica e fu ripristinatala
nomenclatura di Laura.
Via
della COLONNA: anche qui sul marmo è sotto-scritto, all'inizio del percorso,
già via del Rosajo e nell'ultimo tratto già via Laura di
Pinti. La prima denominazione cessa nello stato d'anime del
1824;la seconda non la troviamo mai usata. Si dice che il nome derivasse da una
eccezionale colonna che sorreggeva un capannone (stenditoio) dove si mettevano
stoffe di lana ad asciugare.
Via
ALFANI: ci appartiene da via dei Servi a Borgo Pinti. Nel primo tratto c'è
ancora scritto già via degli Angioli a ricordo del Monastero dei
Camaldolesi, requisito con le soppressioni Leopoldine (1765-1786 circa).Altro
sottotitolo già via di Cafaggiolo allude a pascoli padronali
dell'alto Medioevo. Legenda questa cessata nei registri parrocchiali
intorno al 1862,mentre la prima denominazione non la rinveniamo mai,
evidentemente in disuso, nel 1785.Si è voluto quindi ripristinare il ricordo
della famiglia Alfani, di origini remotissime, anche se spentasi nel 1694, che
ebbe qui le sue case.
Via
NUOVA DE' CACCINI: nuova ed anonima quando fu tracciata in mezzo
agli orti... Tale appellativo gli rimase anche quando nel 1835 compare De'
Caccini, la famiglia che lungo questa direttrice aveva un secentesco
palazzo. Il suo famoso giardino interno è stato rimesso in vista dall'arch.
Pagnini nel1970.
P.
Giuseppe M. Spaggiari, osm – da La SS. Annunziata, periodico bimestrale del Santuario, VI, 2 marzo aprile 1986.
I cambiamenti del 2012
Con i decreti del 24-25 giugno 2012, l’arcivescovo S.E. il card. mons. Giuseppe Betori, ha disposto la trasformazione in rettorie di alcune parrocchie dell’arcidiocesi di Firenze.
Hanno subito la trasformazione quelle di San Michele Visdomini, di Sant’Egidio in Santa Maria Nuova (Ospedale), di Santa Maria degli Innocenti e di San Marco.
Il territorio delle prime tre è stato assegnato interamente alla parrocchia della SS. Annunziata, mentre quello di San Marco è stato diviso e unito al territorio delle parrocchie della SS. Annunziata e di Nostra Signora del Sacro Cuore.
La rettoria di San Marco continua ad essere affidata ai frati dell’Ordine dei Predicatori della Provincia Romana di Santa Caterina da Siena.
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