I Medici regnanti di Toscana preferirono passare i giorni nella villa di
Pratolino, lo splendido edificio voluto dal granduca Francesco e abbellito
con le opere del Buontalenti, dell’Ammannati e di altri prestigiosi artisti
dell’epoca. Oltre a praticare lo svago (le feste e la caccia) spesso per devo-
zione si recarono a Montesenario, il vicino eremo dei Servi di Maria, re-
staurato e ripristinato per volontà di Ferdinando I.
Anche gli Asburgo di Austria lo visitarono.
Nel 1604 vi passò l’arciduca Massimiliano, che era il terzo figlio dell’im-
peratore Massimiliano II e di Maria di Spagna, nonché nipote di Giovanna
già moglie del granduca Francesco.
Giunse a Firenze il 23 o 24 aprile e vi rimase fino al 29. Era in incognito e
per questo la corte non poté organizzare per lui feste importanti e diverti-
menti come usava allora. Tuttavia Massimiliano vide una commedia, par-
tecipò a tre balli, combatté al “Saracino” contro i gentiluomini del granduca
... e visitò Montesenario.
Quest’ultimo ricordo è riportato in una lettera del fondo Mediceo del Prin-
cipato dell’Archivio di Stato di Firenze:
“[...] Et andò a sentir messa l’istessa mattina a un heremitorio lontano da
Firenze da dieci miglia detto Monte Senario, luogo già deserto et abbando-
nato dai frati, ma hoggi restaurato dal presente Gran Duca Ferdinando, et
da lui convenientemente dotato, dove stanno da 24 eremiti in austera et
essemplarissima vita, i quali sono quasi tutti gentil’huomini fiorentini di
antiche et nobili famiglie. Et secondo un istitutione del Serenissimo Duca
da durare in perpetuo si fa et si ha da far quivi perpetua oratione per la
persona di S. A. et per la sua casa.
Et questo luogo di Monte Senario è origine della Religione de Serviti,
perché quei sette gentil’huomini fiorentini, che furono capi et institutori
della sudetta Religione, cominciorno quivi a servire a Dio. Et di quivi è poi
venuto il convento della Santissima Annuntiata di Firenze, dove è quella
miracolosa imagine della Beata Vergine tanto celebrata per tutto il mondo,
la quale è stata vista dal Serenissimo Arciduca con molta devotione, et con-
tento. Dal sudetto luogo di Monte Senario scese poi l’A.S. a desinare a Pra-
Medici e Asburgo
a Montesenario